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L’attestato di prestazione energetica ha validità di 10 anni, purché non intervengano modifiche all’edificio/impianto, che ne richiedono l’aggiornamento.
Purtroppo esiste la cattiva abitudine di controllare la presenza dei documenti, senza verificare se il documento è ancora valido.
Su questo punto è intervenuta la Cassazione che, con sentenza n. 16644/2017, ha chiarito che commette il reato di truffa contrattuale chi vende un immobile con prestazioni energetiche difformi da quelle dichiarate nell'Attestato di prestazione energetica.
Il caso specifico riguarda un costruttore che ha venduto un immobile con requisiti diversi da quelli che emergevano dal certificato A.P.E. Secondo la Suprema Corte, le difformità non possono essere sfuggite al costruttore, "dato che le opere effettuate risultano meno costose di quelle che avrebbero dovuto essere eseguite, per rispettare i parametri energetici contenuti nel progetto" e che per la costruzione dell’immobile sono stati impiegati "materiali di qualità inferiore a quella dichiarata e di avere installato serramenti ed impianto di riscaldamento non conformi".
E’ pertanto onde evitare sorprese, anche perché, queste situazioni spesso conducono ad una richiesta danni, è consigliabile in caso di vendita o di locazione, provvedere all’aggiornamento dell’attestato di prestazione energetica, quando si siano fatte modifiche all’involucro o all’impianto (sostituzione di finestre, caldaia, sistema di regolazione, climatizzatore, ecc.) dopo la data di rilascio dell’APE.